
Friedrich Wilhelm Joseph Schelling fu un esponente dell'Idealismo
tedesco, come Johann Gottlieb Fichte, e autore di opere
fondamentali quali Filosofia della natura e
Sistema di filosofia trascendentale. Il suo pensiero si
sviluppa a partire da una critica immanente a Fichte,
ovvero una riflessione che prende avvio dalle tesi di quest'ultimo
per confutarle o riformularle. Questo metodo è particolarmente
significativo nell'Idealismo tedesco, in cui ogni sistema
filosofico nasce dalla revisione critica del precedente.
Schelling concorda con Fichte sulla
necessità di ripensare la relazione tra pensiero e realtà,
ma ritiene che la soluzione fichtiana sia sbilanciata a favore del
soggetto. Fichte, infatti, definisce la realtà come non-Io,
ponendo l'accento sulla soggettività e sacrificando la simmetria
tra pensiero e mondo esterno. Per ristabilire tale equilibrio,
Schelling introduce una visione del
rapporto tra spirito e natura come assoluto e reciproco. Da
questa concezione deriva un doppio movimento: lo spirito
emerge dalla natura e, allo stesso tempo, ritorna ad essa. Questo
dinamismo è osservabile attraverso fenomeni naturali, in
particolare nel magnetismo e nell'elettricità, che rappresentano
manifestazioni concrete di questa interazione.
FILOSOFIA DELLA NATURA
Secondo Schelling, la natura non è un semplice oggetto passivo, ma possiede un'anima, che egli chiama Anima del Mondo, dalla quale sorge lo spirito. La vita si sviluppa attraverso tre forze fondamentali, ognuna caratterizzata da una specifica tensione:- Magnetismo, che rappresenta la polarità e l'attrazione dei corpi;
- Elettricità, una forza più complessa che manifesta dinamiche di interazione tra elementi opposti;
- Chimismo, che si avvicina maggiormente alla sfera dello spirito e spiega i processi di trasformazione della materia.
SISTEMA DI FILOSOFIA TRASCENDENTALE
Nella sua seconda opera, Schelling descrive il processo attraverso il quale l'Io emerge progressivamente dalla natura attraverso tre fasi fondamentali:- L'Io sente sé stesso: In questa fase iniziale, il rapporto è di tipo soggetto-soggetto. Schelling paragona l'Io a un bambino che prende coscienza di sé in modo istintivo e primitivo, avvertendo la propria esistenza senza una chiara riflessione.
- L'Io si concepisce come riflessione: Qui l'Io inizia a piegarsi su sé stesso, sviluppando una consapevolezza più profonda. Il primo atto del soggetto pensante è infatti quello di conoscersi, ponendosi in una relazione interiore di introspezione, ancora di tipo soggetto-soggetto.
- L'Io si pone come volontà libera: A questo livello, l'Io non si limita più a riflettere su sé stesso, ma si afferma come volontà autonoma. Grazie alla sua volontà, definisce il mondo esterno e agisce su di esso, instaurando un rapporto soggetto-oggetto.
L'originalità del pensiero di Schelling risiede nel tentativo di superare il dualismo tra soggetto e oggetto, pensiero e realtà, proponendo una visione unitaria e dinamica del rapporto tra spirito e natura. Questo approccio influenzerà profondamente le successive correnti filosofiche, tra cui l'Idealismo hegeliano e le filosofie romantiche della natura.
